Protezione dei dati: l’Europa procede

Protezione dei dati

Protezione dei dati: l’Europa procede

2 ottobre 2018 agvs-upsa.ch - La sessione autunnale dell’Assemblea federale si è conclusa venerdì. Tra i temi trattati anche la revisione della legge sulla protezione dei dati. Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno suddiviso la revisione in due fasi.



sco. Per capire l’urgenza di questa revisione basta uno sguardo all’attuale legislazione risalente al 1993, quando Internet stava compiendo i primi passi. È quindi ora di aggiornare la legge sulla protezione dei dati agli sviluppi tecnologici ed economici. I dati dei cittadini svizzeri necessitano di una protezione più efficiente. Nel concreto, le aziende che raccolgono dati dovranno in futuro informare gli interessati in merito alla raccolta. Le aziende e i siti web potranno raccogliere solo i dati di cui hanno bisogno per fornire il loro servizio e per il relativo trattamento dovranno ottenere il consenso esplicito dell’utente.

Nuova normativa UE da maggio
Dalla fine di maggio è in vigore nell’UE una legge sulla protezione dei dati più completa e severa (RGPD). Ecco perché nelle ultime settimane e negli scorsi mesi le nostre caselle di posta elettronica sono state sommerse di mail che chiedevano l’approvazione di nuove condizioni aggiornate. Se la Svizzera desidera mantenere nei confronti dell’UE il suo status di Paese terzo con un «livello adeguato di protezione dei dati», deve agire attuando entro una determinata scadenza la direttiva UE 2016/680, che fa parte degli accordi di Schengen. In caso contrario, la trasmissione transfrontaliera dei dati diventerebbe difficile, con conseguenze negative per l’economia svizzera.

Nella sessione autunnale il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno deciso di suddividere la proposta e di adeguare innanzitutto le disposizioni pertinenti a Schengen. In termini di contenuto, si tratta della protezione dei dati personali nel diritto penale.

Questioni complesse anche per il settore dell’auto
Via libera dunque alla revisione completa della legge sulla protezione dei dati, senza fretta. La revisione riguarda anche il settore dell’auto e contiene alcune questioni complesse: ad esempio, nel caso del navigatore di un veicolo, il costruttore deve spiegare dettagliatamente quali dati vengono raccolti, per quale scopo, dove vengono conservati e per quanto tempo. Naturalmente c’è sempre la possibilità di bloccare la raccolta dati, ma di solito una restrizione di questo tipo compromette la qualità del servizio offerto. In alcuni casi, la mancata autorizzazione comporta la cessazione del rapporto commerciale, ad esempio nel caso in cui il navigatore non abbia più accesso alla posizione dell’utente.

Nell’ultimo giorno della sessione autunnale, sia il Consiglio nazionale (182 sì, 11 no) che il Consiglio degli Stati (45 sì, 0 no) hanno votato a larga maggioranza a favore dell’attuazione della direttiva UE 2016/680 «concernente la tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali a fini di prevenzione, indagine, accertamento e perseguimento di reati o esecuzione di sanzioni penali». La revisione completa dovrebbe già essere all’ordine del giorno della sessione invernale dal 26 novembre. L’obiettivo del Parlamento è portare a termine nel 2019 le deliberazioni in merito alla legge sulla protezione dei dati.
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